Una Madre Siciliana

‘A Sicilian Mother’ (Una Madre Siciliana) painted as a commission for AVIS Ragusa (blood donation centre) with facilitation by Festiwall – Public Art Festival.

The composition draws on the classical iconographic notion of Charity in Art, a focus made in reference to the status of the AVIS institution in Ragusa and its high statistical ranking of blood donation in Europe. The design references classical sculpture from Greek influences researched at the Museo Archeological Ibleo, The Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi in Syracuse and from Late Baroque examples as seen in Ragusa Ibla, an important connection due to the mural’s location on the road to the UNESCO Heritage area.

In its classical representation, the image of Charity is depicted symbolically in sculpture and painting with a mother nursing a child and often the gesture extended to a foreign presence, a person in need, the act of helping another’s child. In its earliest representation in western iconography, the image of the Mother with two children was found in Sicily, near Megara Hyblea,  in the statue of The Goddess Ibla (Dea Ibla) 550BC and is currently held in the Paola Orsi Archeological Museum Syracuse.

 Other references in the Baroque style can be seen in The seven acts of mercy Carravaggio, Lorenzo Bartolini charity the educator, and Roman Charity Peter Paul Rubens of the Flemish tradition.

Sicily through its geographical location has resulted in a rich cultural mix of Mediterranean influence from Arab to Roman, Greek, Hispanic and Italian. Most recently Sicily faces the humanitarian choice in the Mediterranean crisis as a first point of refuge for migrants arriving from the African coast. The Image of the Sicilian mother ties together the classical concept of charity with the present day necessity of open handed aid.

'Una madre siciliana' (A Sicilian Mother) dipinta su richiesta dell’ AVIS di Ragusa grazie al supporto di Festiwall – Public Art Festival.

La composizione si ispira all’ iconografia classica della Carità rinvenibile nella storia dell’arte moderna e vuole esprimere il ruolo che ricopre l' AVIS all’interno di Ragusa, e omaggiare l’altissimo numero di donatori che l’associazione raccoglie (tanto da porla ai vertici europei per donatori di sangue).

 Altro riferimento che ha influito sulla realizzazione dell’opera murale è quello della scultura: da una parte i numerosi reperti greci visitati al Museo Archeologico Ibleo di Ragusa e al Paolo Orsi di Siracusa,  dall’altra, gli esempi di sculture decorative presenti sui palazzi e le chiese di  Ragusa Ibla e riferibili al tardo barocco ibleo (elemento importante, questo, perché l’opera si trova sulla strada che da Ragusa superiore porta all’antico borgo ora patrimonio UNESCO).

 Nella sua rappresentazione classica, scultorea e pittorica, l’immagine della Carità è espressa attraverso la figura di una madre che allatta un bambino, e spesso questo stesso gesto si prolunga su una presenza esterna, una persona bisognosa, fino a spingere la madre in soccorso di un figlio altrui.

Andando ancora più indietro, alle origini dell’iconografia antica, c’è una rappresentazione di una Madre che allatta due bambini. La scultura è stata ritrovata in Sicilia, nei pressi di Megara Hyblea, e raffigura la Dea Hybla (risalente al 550 A.C.) attualmente conservata nel Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa.

Altre influenze possono essere rintracciate nello stile barocco de  “I sette atti di misericordia” di Carravaggio, o nell’ opera di Lorenzo Bartolini “La Carità Educatrice” o , per un riferimento alla tradizione fiamminga, nella “Caritas Romana” di Peter Paul Rubens.

 La Sicilia, per la sua posizione geografica, ha prodotto un ricco intreccio di popoli e culture del mondo mediterraneo, dagli arabi ai romani, dai greci agli spagnoli, dai normanni agli italiani. Proprio adesso la Sicilia sta affrontando la necessità di una scelta umanitaria all’interno della grande crisi che attraversa il Mediterraneo, come primo punto di approdo e di rifugio per i numerosi migranti che arrivano dalla costa africana.

L'immagine della madre siciliana vuole legare insieme il concetto classico di carità con l'attuale urgenza di aiuto a mani aperte.